Sembra che la tanto demonizzata carne sia stata fondamentale nell’evoluzione della specie umana.
A spiegarlo è uno studio della Harvard University, pubblicato sulle pagine di Nature.
I nostri antenati non riuscivano a consumare carne cruda e quindi hanno sviluppato tecniche di preparazione e strumenti. Oltre a ciò sono avvenute modifiche morfologiche nella conformazione del viso degli ominidi che col tempo hanno permesso lo sviluppo del linguaggio e di capacità cognitive superiori.
Lo studio americano parte dal paradosso evolutivo: l’apparato masticatorio e digestivo (muscoli, denti e intestino) dell'uomo ha iniziato a rimpicciolirsi circa 2 milioni di anni fa, insieme all’aumento delle dimensioni del corpo e del cervello, incrementando così la necessità di energie.
Dunque minor apporto di cibi ma maggiore apporto energetico.
Come è possibile?
Sicuramente è stato fondamente l'utilizzo di strumenti di pietra e poi il fuoco, per rendere la carne più facile da ingerire e digerire.
Inoltre la conseguente riduzione della masticazione ha richiesto meno energie per questo processo e per la digestione, lasciano così più energie al cervello e tempo da dedicare alle altre attività per migliorare la sopravvivenza.